L’Unione Europea al centro di un’azione legale: Francia, Germania e Italia lasciano le aree marine “protette” esposte allo strascico
L’azione legale arriva mentre i Paesi partecipano alla conferenza globale “Our Ocean”
Con un esposto formale trasmesso in data odierna alla Commissione europea, le organizzazioni non governative Environmental Justice Foundation (EJF), Blue Marine Foundation, ClientEarth, Défense des Milieux Aquatiques (DMA) e Deutsche Umwelthilfe e.V. hanno segnalato gravi e sistematiche inadempienze da parte di Francia, Germania e Italia nell’adempimento degli obblighi previsti dal diritto dell’Unione in materia di tutela degli ecosistemi marini vulnerabili. Le ONG firmatarie dell’esposto richiedono l’avvio di procedure d’infrazione nei confronti degli Stati membri interessati e il successivo deferimento alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea.
Le normative ambientali europee, tra cui la Direttiva Habitat, sono state concepite per proteggere la biodiversità marina. Tuttavia, la loro attuazione pratica solleva forti preoccupazioni: in numerosi Stati membri si continua a consentire la pesca distruttiva all’interno delle aree marine protette (AMP), in particolare lo strascico di fondo, una tecnica che raschia il fondale marino danneggiando irreparabilmente habitat fragili. I dati disponibili evidenziano l’ampiezza del fenomeno: la pesca a strascico è tuttora praticata nel 77% delle AMP in Francia, nell’85% in Germania e nel 44% in Italia, nonostante tali aree siano formalmente designate come zone di tutela per la fauna marina.
Nella denuncia, le ONG mettono in luce violazioni diffuse del diritto comunitario: gli Stati membri non impediscono attività dannose all’interno delle AMP. Diversi Paesi dell’UE sono già oggetto di procedimenti legali a livello nazionale per il mancato rispetto del divieto di strascico, nonostante gli obblighi chiari imposti dalla Direttiva Habitat e da altre disposizioni comunitarie.
«Esortiamo la Commissione europea ad agire con urgenza e fermezza: avviare le procedure d’infrazione, far rispettare il diritto comunitario e dare concretezza al Patto per l’Oceano», dichiara Marie Colombier, responsabile della campagna sull'oceano presso EJF. «Questi obblighi legali non sono opzionali. Non applicarli significa condannare la fauna marina, la salute degli oceani e il futuro delle comunità di pescatori europee».
La denuncia congiunta si concentra su 15 siti marini Natura 2000 dove sono stati raccolti dati esaustivi che dimostrano come lo strascico industriale di fondo prosegua senza alcuna regolamentazione, danneggiando habitat sensibili come barriere, praterie di fanerogame e banchi sabbiosi.
«Lo strascico continua a devastare l’ecosistema fragile del Mare di Wadden, ignorando palesemente lo status di protezione ufficiale dell’area. Le autorità tedesche hanno confermato lo scorso anno che questa è la principale causa di degrado degli habitat del Mare del Nord, ma non sono state adottate contromisure», ha dichiarato Svane Bender, Head of Nature Conservation presso Deutsche Umwelthilfe. «Nel Mar Baltico, lo strascico è stato determinante nel crollo degli stock ittici commerciali e non è ancora stato completamente vietato, ostacolando la possibilità di ripresa sia degli ecosistemi che della pesca locale».
«La legge esiste dal 1992, eppure il 90% degli habitat e delle specie protette in Francia si trova in uno stato di conservazione inadeguato, a causa della scarsa attuazione delle misure previste. È evidente che le disposizioni esistenti non sono sufficienti. Le autorità devono adottare interventi urgenti e concreti per fermare il declino della biodiversità e della produttività ittica», ha commentato Philippe Garcia, presidente di DMA (Défense des Milieux Aquatiques).
«È giunto il momento di dare una reale possibilità di rigenerazione alle nostre aree marine protette. La pesca a strascico è incompatibile con il quadro normativo vigente. Le autorità italiane devono intervenire con urgenza e chiarezza, non solo per proteggere la biodiversità marina, ma anche per garantire ai piccoli pescatori i benefici derivanti dalla rigenerazione degli habitat vitali», ha affermato la dott.ssa Giulia Bernardi, responsabile progetti Italia della Blue Marine Foundation.
Dati per la stampa
In Germania, nella zona “NTP S-H Wattenmeer und angrenzende Küstengebiete”, tra il 2020 e il 2024 sono state registrate oltre 32.800 ore annue di pesca a strascico su habitat protetti, inclusi i banchi sabbiosi.
In Francia, nella “Baie de Seine Occidentale”, si sono registrate 9.016 ore di strascico su habitat protetti, di cui 8.793 su banchi di sabbia.
In Italia, nell’area “Tutela del Tursiops truncatus”, sono state rilevate 11.923 ore annue di pesca a strascico in un sito destinato alla tutela del fondale marino e delle specie che lo abitano.
L’esposto chiede l’applicazione piena e corretta della Direttiva Habitat, in particolare attraverso la regolamentazione dello strascico di fondo nelle AMP dell’UE. Secondo le ONG, questa pratica minaccia gravemente gli habitat bentonici protetti e le specie che li popolano, in violazione della normativa nazionale e comunitaria.
L’azione fornisce prove concrete delle lacune nell’attuazione degli articoli 6(1), 6(2) e 6(3) della Direttiva Habitat.
Benché la denuncia evidenzi 15 siti specifici, la portata del problema è molto più ampia: lo strascico avviene nel 77% dei siti Natura 2000 marini francesi, nell’85% di quelli tedeschi e nel 44% di quelli italiani, per un totale di oltre 1,7 milioni di ore annue registrate nelle AMP dell’UE. Il 79% dei fondali costieri europei risulta fisicamente disturbato, principalmente a causa dello strascico, e un quarto delle aree costiere ha probabilmente perso i propri habitat bentonici funzionali.
EJF ha calcolato la pressione della pesca nelle acque degli Stati membri utilizzando i dati di Global Fishing Watch (2020–2024), elaborati con QGIS e successivamente analizzati con R Studio.
L’esposto supporta gli obiettivi della Strategia UE per la biodiversità al 2030 e del Quadro globale per la biodiversità Kunming-Montreal, che prevedono la protezione del 30% dei mari europei entro il 2030. L’azione mira anche ad allineare Francia, Germania e Italia al Piano d’Azione per il Mare dell’UE, che impone il divieto della pesca a strascico mobile in tutti i siti Natura 2000 a fondale protetto entro marzo 2024, con una progressiva eliminazione totale in tutte le AMP entro il 2030.
La Commissione europea dovrà rispondere entro un anno dalla ricezione dell’esposto. A propria discrezione, potrà avviare una procedura d’infrazione contro lo Stato membro coinvolto oppure archiviare la segnalazione. Questo esposto segue precedenti azioni legali avviate da EJF e DMA contro il governo francese (febbraio 2025, in collaborazione con lo studio legale Huglo Lepage), nonché simili iniziative legali promosse da ClientEarth in Germania, Paesi Bassi e Spagna.
Il dossier è stato redatto con il contributo, anche pro bono, di diversi studi legali europei, tra cui Huglo Lepage, Squire Patton Boggs LLP, Trustlaw, Hogan Lovells e altri che hanno preferito restare anonimi.
Informazioni sulle organizzazioni
Informazioni su Environmental Justice Foundation (EJF)
Il nostro lavoro per garantire la giustizia ambientale mira a proteggere il clima globale, gli oceani, le foreste, le zone umide, la fauna selvatica e a difendere il diritto umano fondamentale a un ambiente naturale sicuro, riconoscendo che tutti gli altri diritti dipendono da questo. L'EJF lavora a livello internazionale per informare le politiche e promuovere riforme sistemiche e durature per proteggere il nostro ambiente e difendere i diritti umani. Indaghiamo e denunciamo gli abusi e sosteniamo i difensori dell'ambiente, le popolazioni indigene, le comunità e i giornalisti indipendenti in prima linea contro le ingiustizie ambientali. Le nostre campagne mirano a garantire un futuro pacifico, equo e sostenibile. I nostri investigatori, ricercatori, registi e attivisti lavorano con partner di base e difensori dell'ambiente in tutto il mondo. Per ulteriori informazioni, contattare media@ejfoundation.org.
Informazioni su Défense des Milieux Aquatiques (DMA)
L'obiettivo principale di DMA è quello di intraprendere azioni legali dinanzi ai tribunali amministrativi francesi per ridurre le pressioni sugli ambienti acquatici. Ci battiamo in particolare contro lo sfruttamento eccessivo di questi ecosistemi, con riferimento specifico ai pesci migratori (come il salmone, l’alosa, la lampreda e l’anguilla), alla pesca a strascico, alla deviazione dei corsi d’acqua e agli uccelli migratori. DMA è riuscita a ridurre la durata della stagione di pesca a strascico nella fascia costiera di tre miglia nella zona di Arcachon da 12 a 5 mesi, ottenendo successivamente l’esclusione di questa tecnica di pesca anche dalle aree marine protette lungo quella costa. È essenziale consolidare questo risultato per garantire la protezione di tutte le aree marine protette e, più in generale, dell’intera fascia costiera delle tre miglia. Il nostro progetto principale è liberare quest’area da ogni attrezzo di pesca non selettivo, ovvero da tutte le reti. Questo è il progetto denominato “Golden Miles”, già attuato da decenni negli Stati Uniti e in altri Paesi.Per ulteriori informazioni: maigre42@gmail.com
Informazioni su Blue Marine Foundation
Blue Marine Foundation è un’organizzazione benefica del Regno Unito dedicata alla conservazione degli oceani, fondata nel 2010 da parte del team che ha realizzato il documentario pluripremiato The End of the Line. La fondazione si dedica a contrastare la sovrapesca, uno dei problemi ambientali più gravi al mondo, e mira a ripristinare la vita negli oceani attraverso la protezione degli ambienti marini. La sua missione è garantire la protezione effettiva di almeno il 30% degli oceani entro il 2030, e promuovere una gestione sostenibile dell’intero ecosistema marino.Per ulteriori informazioni: media@bluemarinefoundation.com
Informazioni su Deutsche Umwelthilfe e.V. (DUH) / Environmental Action Germany
Environmental Action Germany è un'associazione indipendente senza scopo di lucro fondata nel 1975, con la facoltà di promuovere azioni legali e campagne soprattutto a livello nazionale ed europeo. L'organizzazione sostiene tutti gli stili di vita e i modelli economici sostenibili che rispettano i limiti ecologici. Allo stesso tempo, si impegna per la conservazione della biodiversità, la protezione delle risorse naturali e la lotta ai cambiamenti climatici. Il nostro team dedicato agli ecosistemi marini lavora per salvaguardare la salute degli oceani, affrontando il problema della pesca eccessiva, promuovendo lo sviluppo sostenibile dell’eolico offshore, e sostenendo una pianificazione spaziale marina rispettosa della natura. Operiamo per mari sani in Germania e collaboriamo strettamente con alleati europei.Per ulteriori informazioni: info@duh.de
Informazioni su ClientEarth
ClientEarth è un’organizzazione non profit che utilizza il diritto per generare cambiamenti strutturali a tutela del Pianeta – per e insieme ai suoi abitanti. Affrontiamo il cambiamento climatico, proteggiamo la natura e contrastiamo l’inquinamento, collaborando con partner e cittadini in tutto il mondo. Chiediamo conto delle proprie responsabilità a industrie e governi, difendendo il diritto universale a vivere in un ambiente sano. Dai nostri uffici in Europa, Asia e Stati Uniti, elaboriamo, implementiamo e facciamo rispettare leggi pensate per costruire un futuro in cui persone e natura possano prosperare insieme.
Informazioni sullo Studio Legale Huglo Lepage (HLA)
Huglo Lepage Avocats assiste associazioni, aziende e autorità locali nella tutela degli habitat naturali e delle specie in via d’estinzione. La nostra competenza include autorizzazioni ambientali, normative per la conservazione della biodiversità – comprese le deroghe per specie protette e le aree Natura 2000 – nonché piani d’azione per la biodiversità. Forniamo consulenza anche sulla gestione sostenibile delle risorse naturali (acqua, aria, suolo), garantendo il rispetto delle normative vigenti e proponendo soluzioni concrete per lo sviluppo sostenibile.Per ulteriori informazioni: raphaelle.jeannel@huglo-lepage.com